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Affidamento diretto e obbligo di indicazione dei costi della manodopera

IMMG

Trasparenza e tutela del lavoro nelle procedure semplificate: quadro normativo e orientamenti giurisprudenziali

L'obbligo di indicazione dei costi della manodopera costituisce un elemento centrale nelle procedure di affidamento diretto, trovando fondamento esplicito nell’articolo 108 comma 9 del D.lgs. n. 36 del 2023, il quale stabilisce chiaramente che l’operatore economico, a pena di esclusione dalla procedura, debba indicare nella propria offerta tali costi. Tale obbligo è ulteriormente confermato dall'art. 41 comma 14 e dall'art. 48 dello stesso decreto legislativo, enfatizzando così l'importanza attribuita dal legislatore alla trasparenza e alla tutela delle condizioni di lavoro nell'ambito delle procedure pubbliche.

L'applicabilità di questo principio agli affidamenti diretti è stata recentemente confermata dal TAR Catanzaro nella sentenza n. 858 del 17 giugno 2024, ribadendo un orientamento già chiarito con forza dalle sentenze n. 1, 2 e 3 del 2019 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato. In particolare, la giurisprudenza ha evidenziato la necessità di tutelare i lavoratori coinvolti negli appalti pubblici, indicando che l'omissione dei costi della manodopera configura un motivo valido per procedere all'esclusione degli operatori economici che non rispettano tale prescrizione. Tuttavia, tale rigidità normativa trova una significativa mitigazione nel contesto specifico degli affidamenti diretti, nei quali le modalità operative e le esigenze procedurali possono rendere talvolta complessa o addirittura impossibile una precisa determinazione preventiva dei costi della manodopera.

Pertanto, è stato precisato dalla giurisprudenza e dalle interpretazioni amministrative più recenti che negli affidamenti diretti l’obbligo di indicazione dei costi della manodopera, pur mantenendo il proprio valore di principio inderogabile volto alla tutela della dignità e della sicurezza del lavoro, può essere adempiuto mediante procedure semplificate e modulate in base alle specifiche caratteristiche dell'affidamento stesso. Questa semplificazione non implica tuttavia una deroga generalizzata o una svalutazione del principio di trasparenza, bensì rappresenta una calibrata risposta all'esigenza di contemperare le peculiarità della procedura diretta con l’esigenza inderogabile della tutela dei diritti dei lavoratori.

Di conseguenza, le stazioni appaltanti sono chiamate a predisporre modalità di indicazione dei costi della manodopera che siano non solo idonee a garantire chiarezza e trasparenza, ma anche sufficientemente flessibili da adattarsi alle diverse tipologie di affidamenti diretti. L'obiettivo finale rimane quello di assicurare un corretto equilibrio tra la semplicità e rapidità procedurale e il rispetto imprescindibile dei diritti e delle condizioni dei lavoratori.

In conclusione, è essenziale che ciascun operatore economico partecipante a procedure di affidamento diretto sia consapevole della centralità del principio di indicazione dei costi della manodopera. Allo stesso tempo, le amministrazioni devono impegnarsi a garantire che tali prescrizioni siano applicate con modalità semplificate ma rigorose, garantendo così una gestione efficiente delle risorse pubbliche senza compromettere la trasparenza amministrativa e la tutela del lavoro.

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