Appalti pubblici e quote occupazionali: quando l’impegno dichiarato non basta
Il T.A.R. Campania chiarisce che l’adesione agli obblighi di assunzione di giovani e donne va dimostrata concretamente nell’offerta tecnica.
In tema di appalti pubblici, il T.A.R. Campania (sent. n. 3916/2025) statuisce che l’impegno formale a rispettare le quote occupazionali per giovani e donne non è sufficiente se non risulta documentato con dati aggregati e precisi.
Le gare d’appalto prevedono sempre più spesso obblighi sociali, come l’inserimento di quote minime di lavoratori under 36 e donne. Ma cosa accade se tali obblighi vengono formalmente assunti in sede di gara, senza un’effettiva declinazione operativa nell’offerta tecnica? La recente sentenza del T.A.R. Campania, Sezione IV, n. 3916 del 22 maggio 2025 chiarisce in modo netto che un impegno formale, privo di concrete indicazioni operative, può portare all’esclusione dell’aggiudicataria.
Il caso: offerta tecnica e impegni occupazionali disallineati
Nel caso esaminato, il bando – pur non rientrante tra quelli PNRR – prescriveva espressamente l’assunzione di almeno il 30% di lavoratori under 36 e un ulteriore 30% di donne. La società aggiudicataria aveva sottoscritto una dichiarazione formale di impegno, ma la tabella esplicativa contenuta nell’offerta tecnica non confermava il rispetto effettivo di tali quote.
Secondo quanto rilevato dal giudice amministrativo, la tabella presentata non evidenziava in modo aggregato le percentuali complessive di nuove assunzioni riferibili alle due categorie tutelate, limitandosi a indicare, per ciascun servizio, incidenze parziali e non rappresentative del totale. In alcuni casi, le quote erano anche inferiori al minimo richiesto: 24% per giovani under 30 e solo 7% per donne vittime di violenza.
Cosa ha statuito il T.A.R. Campania
Come statuito dalla sentenza n. 3916/2025, il Giudice ha riconosciuto fondata la censura della ricorrente, affermando che la mera dichiarazione formale non è sufficiente se non accompagnata da un’articolazione chiara e coerente dell’impegno all’interno dell’offerta tecnica.
Il T.A.R. ha precisato che:
“L’aggiudicataria ha assunto formalmente l’impegno, ma non l’ha supportato da adeguata documentazione esplicativa, essendo suo onere esplicitarne le modalità operative, in maniera chiara ed aggregata per ciascuna categoria”.
In altre parole, l’onere della prova del rispetto delle quote grava sull’operatore economico, che deve fornire un’elaborazione complessiva e verificabile delle percentuali, evitando frammentazioni o calcoli parziali.
Errori da evitare nelle gare con obblighi sociali
- Dichiarazioni generiche non accompagnate da evidenze numeriche aggregate.
- Scostamenti dal target previsto dalla lex specialis, come riduzioni arbitrarie (es. under 30 invece di under 36).
- Descrizioni qualitative non tradotte in dati misurabili.
Cosa fare per evitare l’esclusione
- Integrare l’offerta tecnica con tabelle riepilogative aggregate che dimostrino chiaramente il rispetto delle percentuali.
- Verificare la coerenza tra quanto dichiarato e quanto offerto in termini quantitativi.
- Non limitarsi alla sola firma dell’impegno, ma tradurre l’obbligo in piani operativi concreti.
Takeway - Punti Chiave
Questa pronuncia ribadisce l’importanza della coerenza tra impegni formali e contenuto dell’offerta. In un contesto in cui la sostenibilità sociale degli appalti è sempre più centrale, la chiarezza e la tracciabilità dell’impegno assunto fanno la differenza tra un’aggiudicazione confermata e un’esclusione inevitabile.
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