Illegittima Commissione di Gara: Quando e Come Impugnare
Quando si può impugnare la nomina della commissione di gara? Ecco cosa dice la giurisprudenza e come evitare l’irricevibilità del ricorso.
Scopri quando è possibile contestare l’illegittima composizione della commissione di gara. Analisi della sentenza Cons. Stato n. 4196/2025 e consigli pratici per agire correttamente.
Nel settore degli appalti pubblici, capita non di rado che un concorrente contesti la composizione della commissione giudicatrice. Tuttavia, è importante sapere quando è legittimo proporre ricorso per vizi nella nomina dei commissari: agire troppo presto può significare veder respingere il proprio reclamo per irricevibilità.
Cosa prevede la giurisprudenza
Secondo un principio ormai consolidato, l’illegittima composizione della commissione di gara può essere contestata solo al termine del procedimento, e non subito dopo la nomina dei membri. Questo perché la lesione della posizione giuridica dell’interessato non è né certa né attuale fino all’approvazione delle operazioni di gara. Lo ha chiarito recentemente anche il Consiglio di Stato, Sezione V, con la sentenza n. 4196 del 16 maggio 2025.
La giurisprudenza ha ribadito che:
- “la nomina dei componenti della commissione può essere impugnata dal partecipante alla selezione che la ritenga illegittima solo nel momento in cui, con l’approvazione delle operazioni concorsuali, si esaurisce il relativo procedimento amministrativo e diviene effettivamente riscontrabile la lesione della sfera giuridica dell’interessato.”
Il quadro normativo e il principio applicato
La regola generale, in linea con l’art. 120, comma 5, c.p.a., è che gli atti endoprocedimentali – come la nomina dei commissari – non sono autonomamente impugnabili, salvo che producano effetti immediatamente lesivi (ipotesi eccezionale). Prima della conclusione della gara, infatti, non si può sapere se l'operato della commissione sarà favorevole o meno al concorrente.
Il Consiglio di Stato ha confermato questo principio anche in precedenti decisioni (Cons. Stato, Sez. V, 9 gennaio 2019 n. 193; Sez. V, 16 gennaio 2015 n. 92), sottolineando che la lesione è riconoscibile solo alla fine del procedimento, quando il danno diventa effettivo e non meramente ipotetico.
Cosa significa operativamente per chi partecipa a una gara
Per i partecipanti a procedure di evidenza pubblica, questo orientamento ha una conseguenza pratica rilevante:
- Non è necessario (né utile) proporre ricorso contro la composizione della commissione subito dopo la sua nomina.
- È invece opportuno attendere l’approvazione delle operazioni di gara, momento in cui l’eventuale vizio potrà essere valutato alla luce di un’effettiva lesione.
Errori da evitare
- Impugnare la nomina dei commissari troppo presto, rischiando una declaratoria di irricevibilità.
- Non contestare in tempo utile dopo la chiusura della gara, incorrendo nei termini decadenziali.
- Non conservare la documentazione utile a comprovare l’eventuale vizio procedurale.
Takeaway - Punti Chiave
- L’illegittima composizione della commissione va contestata solo al termine della procedura.
- Prima di allora, l’atto è da considerarsi meramente interno e non lesivo.
- Agisci solo quando la lesione è concreta, per non rischiare l’inammissibilità del ricorso.
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